Purtroppo la vicenda è già andata
oltre il semplice progetto, c'è già stato addirittura un parere
contrario alla sua sospensione, chiesta, questa, in qualche modo (a
nostro parere sbagliato) da questa Amministrazione Comunale. Forse
sarebbe bastato valutare e proporre una soluzione che fosse in linea
con gli orientamenti attuali di tutte le metropoli più accorsate sui
temi della sostenibilità ed ossia che non c’è da velocizzare il
traffico privato automobilistico (compito dato al commissario) ma
evitarlo, forse si sarebbe potuto segnalare che solo, circa, il 70%
dei box-auto privati realizzati in aree limitrofe sono stati venduti,
forse sarebbe bastato segnalare che una sentenza della cassazione,
quella iscritta a Reg. con il numero 09019/2011, diceva che la
pertinenzialità (che per i box auto progettati è di 2 km) va
collegato al concetto di prossimità (concetto di adiacenza).
Per
questo insieme al coordinamento NO-BOX che raccoglie numerore
Associazioni civiche, locali e nazionali, abbiamo presentato, a fine
2017, due distinti esposti, il primo all'ANAC il secondo alla Procura
della Repubblica. Riteniamo, avendo analizzato con attenzione le
decine di atti del Commissariato al traffico e della mobilità della
Città di Napoli che ci siano grossi dubbi sulla leggittimità del
procedimento.
Il commissariamento deciso il 5/03/2007 con OPCM
3566, l'ennesima Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
dell'epoca, Prodi, all'epoca, che per tentare di risolvere un
problema che sarebbe dovuto essere risolto in area amministrativa e
pianificatoria ordinaria, ha di fatto attivato un sistema di natura
emergenziale, che superando le considerazioni degli uni e degli
altri, dei residenti, dei cittadini, dei commercianti, della società
civile, ha datto il via libera ad un progetto che riteniamo essere
divenuto di esclusiva natura speculativa.
Basti solo ricordare che
il PUP, il piano urbano parcheggi del 1999 fu di fatto soppiantato, o
ancora che il raggio di "pertinenzialità" passo da 500
metri a 2000 metri (un residente ai Camaldoli, a Fuorigrotta, a via
Caracciolo potrebbe in base a questa scelta comprare un box
pertinenziale a P.zza degli Artisti), o che i posti nei box
pertinenziali passarono da 330 a quasi 900.
Il tutto senza fare
una valutazione complessiva e multi disciplinare che volesse valutare
seriamente i costi che sarebbero ricaduti sulla complessa area
urbana, in confronto, ovviamente, agli ipotetici benefici dovuti allo
spostamento di alcune auto di "residenti" entro "il
raggio di pertinenzialità", dal suo sedime stradale al
sottosuolo.
Senza contare, poi, il vincolo archeologico (di qui
passava la via Antiniana), quello idrogeologico, la limitrofità con
l'Ospedale Santobono, le 200 famiglie che lavorano nel mercato
d'Antignano, etc..
Per combattere tutto ciò, vista la poca
incisività delle azioni finora intentate dall'Amministrazione
Comunale, e dal lavoro poco attento di alcuni uffici della
municipalità 5, per riportare, in generale, il dibattito sulle
scelte da farsi alle modalità ordinarie, abbiamo, come detto,
sviluppato i suddetti esposti per presunta illeggittimità del
procedimento.
Abbiamo intanto, il giorno 14/04, nuovamente
consegnato alle segreterie del Sindaco e degli Assessori Calabrese e
Piscopo i documenti sui quali sono basati i due esposti.
Antimo Di Martino - Comitato Scientifico Gente Green