mercoledì 12 settembre 2018

vico Santa Maria delle Grazie a Toledo: l'insostenibile leggerezza del turismo di massa

No, non c'è stato un blitz dei vigili urbani per mancato pagamento della tassa comunale della pubblicità, e non è stato nemmeno l'Assessorato al decoro urbano che ha voluto ripristinare la bellezza e il fascino di un vicolo dei quartieri spagnoli. Non è stata la Soprintendenza che ha intimato di togliere quella “massa di rifiuti sospesi a forma di cuore” perché deturpava il paesaggio... anche se adesso restano fili appesi che forse non toglierà mai nessuno. È stato lo stesso fautore dell'iniziativa che,  dopo quattro anni, ha detto basta! (speriamo non si lascia convincere dalla massa per riposizionare quelle brutte banderuole di cartone a forma di cuore)
Sì, sto parlando di vico Santa Maria delle Grazie a Toledo, il vicolo diventato per molto tempo il luogo più fotografato di Napoli, attrattore turistico di indubbia qualità, di quel turismo “mordi e fuggi” e soprattutto “sporca e scassa”, come lamenta il titolare del negozietto di fiori ad angolo con via Toledo.
Un'affermazione che sintetizza la questione della pressione del turismo di massa in città.
Una grande inconsapevole “operazione di marketing” che da quattro anni richiamava turisti fino al collasso e fino alla scelta di eliminare definitivamente quello che pericolosamente stava diventando il simbolo di un'identità che attraeva un turismo rumoroso e sporcaccione.
Un grande visionario, il fioraio. Prima addobba il vicolo per catturare i turisti, poi si ravvede e, prima di tutti, con un gesto spontaneo e inconsapevole, si oppone al turismo di massa, quasi a rappresentare il malcontento dei residenti del centro storico della città.
Napoli ha bisogno di turismo, ma di un turismo responsabile e sostenibile, un turismo di qualità che richiami l'attenzione di viaggiatori per le sue bellezze artistiche, archeologiche, architettoniche, paesaggistiche...
Viaggiatori non turisti...
C’è una differenza fondamentale tra il viaggiare e il turismo: il turismo è il frutto dell'idea consumistica di visitare e conoscere un posto, un'idea generata da un’industria multi- miliardaria -come affermò il giornalista del National Geographic Andrew Evans alla conferenza TEDx di Vienna di qualche anno fa -  che vende il viaggio, il suo percorso, la sua esperienza, e soprattutto la destinazione, come una merce.
Il viaggio, il vero viaggiare, è quando ti incammini con amore su un sentiero aperto, accettando e auspicando nuovi incontri e nuove culture senza paura di confronto e soprattutto senza paura della diversità. In questo modo qualsiasi cosa ti verrà incontro non sarà un “mordi e fuggi”, ma un'occasione per migliorarsi e migliorare il territorio del posto che si visita.
Per attirare viaggiatori e, contemporaneamente, creare qualità della vita a Napoli, la città ha bisogno di un “piano per la qualità della vita”, cioè la realizzazione e l'attuazione di un piano urbano della mobilità sostenibile, un piano per il verde urbano, un piano per il commercio che eviti che Napoli città d'arte si trasformi in un “mercato di ristoranti e take away".

Carmine Maturo
co-portavoce Gente Green

1 commento:

  1. IL RISPETTO DEL SUOLO PUBLICO SAREBBE DA PROMUOVERE....NON SI RISCE NEANCHE A CAMMINARE IN FILA INDIANA.....NON PARLIAMO POI DI CHI HA QUALCHE PROBLEMA O USA IL BASTONE...

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