lunedì 25 giugno 2018

Perchè i No Box dicono no ai Box auto a Piazza degli Artisti e dintorni

Con una nota indirizzata al Soprintendente, arch. Luciano Garella ed ai suoi funzionari di riferimento e per conoscenza al Sindaco Luigi de Magistris e agli assessori competenti,  la Rete sociale  No Box
ha segnalato alla Soprintendenza la propria posizione in merito al progetto di realizzazione su suolo pubblico di 700 posti auto in box privati, pertinenziali, e 150 a rotazione alle Piazza degli Artisti, via Tino di Camaino, via Casale de Bustis e zona limitrofa.

La prevista struttura per box privati su suolo pubblico - scrivono i rappresentanti della Rete Sociale -  ha un progetto approvato definitivamente sulla base di un decreto dell'allora Commissario Straordinario per il traffico in data 30/06/2010; in considerazione della sua strana se non illecita procedura di assegnazione e approvazione la Rete Sociale No Box ha presentato per tale motivo due specifici esposti, uno all'ANAC e uno alla Procura della Repubblica. La Rete segnala infine che in data 16/04/2010 ha ricevuto altresì anche il nulla osta di  codesta Soprintendenza, nonostante parte dell'area oggetto dei progettati lavori siano soggetti a vincolo archeologico. Detto nulla osta, inoltre, presenta alcuni dati poco chiari: 1) in oggetto si richiamano solo le aree della Piazza degli Artisti e della via Tino di Camaino (manca completamente l'indicazione della parte ricadente nei pressi della via Casale de Bustis); 2) il parere richiama le "indagini geo-archeologiche preventive richieste da questa Soprintendenza con nota prot. N. 4327 del 30/01/09" e, a quella data, era stato approvato unicamente il progetto per i box ricadenti nella sola Piazza degli Artisti (31/12/2009, decreto del Commissario Straordinario n. 231). 
Pertanto, sembrerebbe possibile che l'atto presenti tracce di falso in atto pubblico, conclude nel primo punto della lettera i rappresentanti della rete sociale.

Nel corso dell'incontro dello scorso 22 maggio, presso questa Soprintendenza - sottolineano gli attivisti No Box - siamo venuti a conoscenza che i sondaggi "archeologici e geognostici" programmati per la data 6 maggio, inizialmente bloccati per l'opposizione effettuata da parte della Rete No Box, poi iniziati (di notte) il giorno 13 maggio, non erano a conoscenza della Soprintendenza; per questo, in pari data, fu redatto e presentato il nostro esposto sulla presunta illegittimità di esecuzione di detti sondaggi.
I sondaggi erano invece stati autorizzati dalla V municipalità del Comune, senza tener peraltro conto che su parte dell'area è vigente un vincolo archeologico e che il nulla osta rilasciato il 19/04/2010 da codesta Soprintendenza, a firma del solo responsabile del procedimento, dott. Giuseppe Vecchio, era scaduto.  Di fatto,Continuano nella nota gli esponenti dei No Box, al momento, risultano essere stati eseguiti 3 sondaggi "archeologici"  ma  senza che nessun Ente preposto, abbia preso visione della scelta del sito dove effettuare il sondaggio e senza avere visione e certezza dei campionamenti recuperati.
In seguito al successivo incontro presso il Comune di Napoli, avvenuto in pari data, la V Municipalità ha emesso il documento PG/2018/467424, "differimento del cronoprogramma ...per l'esecuzione di n. 6 sondaggi archeologici e geotecnici in Piazza degli Artisti..." a firma del Dirigente arch. Alfonso Ghezzi.

In questo documento, tra l'altro, - evidenziano i No Box -  che il parere della Sovrintendenza Archeologica (quello del 16/04/2010) è scaduto, in quanto i lavori non sono iniziati entro cinque anni da questo; che, "nello specifico, i 3 sondaggi previsti (differiti, ndr) saranno eseguiti alle medesime condizioni (quindi illegittime, perchè i sondaggi si faranno ancora in area con vigente vincolo archeologico e con nulla osta della sovrintendenza scaduto-ndr) della Disposizione Dirigenziale n. 108 dell'11/04/2018 Rep. n. 087, ad avvenuto chiarimento da parte della Soprintendenza".
Durante l'incontro del 22/05/2018, presso codesta Soprintendenza, ricordano i firmatari della lettera, abbiamo avuto conferma di quanto dichiarato dall'Assessore all'Urbanistica in merito al fatto che la Soprintendenza aveva, pochi mesi addietro, ricevuto il progetto completo. Si tratta di quel progetto definitivo che, ricordiamo, nel periodo del Commissariamento, è stato sviluppato solo per successive modifiche (si partì con un progetto da realizzarsi nella sola Piazza degli Artisti, dove parte dell'area è vincolata, poi, in seguito a vicende poco chiare, si passò al suo ampliamento alla via Tino di Camaino e poi all'area del mercato di via Casale de Bustis). Detto progetto - concludono i No Box su questo punto -  fu definitivamente approvato il 30/06/2010 con Decreto Commissariale n. 95 (ma senza che fosse preventivamente approvato il progetto preliminare, completo-ndr).

Alla luce di quanto sinteticamente sopra riportato quindi, la Rete sociale  No Box Chiede a codesta  Soprintendenza di vigilare e di sviluppare il proprio parere non solo alla luce di dette considerazioni ma anche in base ad una visione olistica sull'intera vicenda urbanistica e strumentale valutabile alla luce della mutata visione della città contemporanea dove si tende a dissuadere piuttosto che incentivare il traffico motorizzato privato verso i centri urbani.
Infatti, segnalano i firmatari, che i tanto citati box privati per posti auto "pertinenziali" risultano essere tutt'altro che di prossimità.
Il raggio di pertinenzialità - precisano i rappresentanti della Rete Sociale -  fu mutato da 500 m. a 2000 m., questo fu uno dei primi atti del Commissariato di Governo al traffico e alla viabilità.

In pratica - spiegano i rappresentanti delle Associazioni della Rete -  un proprietario di un box realizzato a Piazza degli Artisti potrebbe tranquillamente risiedere ai Camaldoli, a Fuorigrotta o a via Caracciolo.
Una quasi contemporanea sentenza della cassazione, la 45068/11 (Reg. Gen. 09019/2011), emessa in merito ad un parcheggio pertinenziale di Roma, sancì che per pertinenziale si intende adiacente e/o raggiungibile a piedi - concludono i rappresentanti dei No Box

I Firmatari della Lettera

Associazione Gente Green
Antimo Di Martino

Associazione Marco Mascagna
Pio Russo Krauss

Comitato San Martino
Franco Di Mauro

Legambiente-parco letterario
Teresa Dandolo

Napoli Libera
Elio D'Angelo

VAS-Verdi Ambiente Società
Ermete Ferraro

associazioni partecipanti alla rete:
Associazione De Bustis, Associazione Marco Mascagna, Comitato San Martino, FIAB, Gente Green, Legambiente-parco letterario, Magnammece o’ pesone, Napoli libera, ex OPG-Je so' pazz', VAS, WWF

Cuma:Nessun atto vandalico fermerà mai questa nuova “colonizzazione” positiva del territorio e della sua Foresta

Quando a cavallo del 2010 si cercò  su stimolo anche del Parco Regionale di Campi Flegrei di dare un assetto serio di tutela e fruizione alla  “Foresta Regionale Area Flegrea e Cuma”  mi arrivarono notizie entusiasmanti dagli amici di Legambiente e WWF, soci della mia cooperativa di allora che operavano da anni in quello splendido  luogo . La stazioncina di Cuma della Circumflegrea era stata completamente recuperata anche con funzione di Centro visite,  con aule didattiche attrezzate e sentieri  (sentiero di Iside , Duna e Silva Gallinaria) resi accessibili ai disabili e non vedenti.
Furono realizzati anche dei capanni per ospitare campagne antincendio e punti di avvistamento per l’avifauna. Un bel risultato dopo anni di battaglie da parte di soggetti che avevano  cura per quel territorio.  Ricordiamo che la particolare ripesa della duna costiera si deve anche alla triste presenza del Depuratore mal funzionante che ha impedito di fatto per la non balneabilità del mare interessi speculativi costieri. In una quarantina d’anni si è sostan
zialmente  riprodotta la condizione ambientale che trovarono i primi coloni greci (eubei -calcidesi che da poco erano sbarcati a Pithecusa) su quel lembo di costa.
Da quel luogo su attività stimolate anche dal nostro Francesco Escalona, allora Presidente del Parco Regionale assieme a Carmine Maturo e Enzo Russo, allora componenti del Consiglio di Amministrazione del Parco, si  è sviluppato l’interesse per le passeggiate tra le lucciole che ha contaminato anche tutti i dintorni della Foresta.
In quegli anni nasce anche la rassegna il Bosco e la Duna per far conoscere e valorizzare questo splendido luogo . Resto coinvolto dal 2011 con il progetto Lo Sguardo che Trasforma e le rassegne collegate  “Assaggia il Paesaggio” e “Premonizioni Cuma: un viaggio nel Mito” legate anche al rapporto tra foresta ed Area Archeologica tutelata dal MIBACT.
Percorsi di educazione attiva al Paesaggio che utilizzano la tecnica del teatro di Paesaggio , siamo stati i primi a portare in Foresta spettacoli itineranti con l’utilizzo di linguaggi espressivi vari:  prosa, poesia letteratura danza e musica dal vivo.
Pizie, sacerdotesse di Iside, ninfe e driadi, la stessa Sibilla Cumana ma anche figure dell’immaginario occidentale dei boschi accompagnano noi e gli spettatori, da anni, in un rito collettivo per la cura della bellezza di questi luoghi. 
In questi  anni  insieme  alla  direzione stessa ed agli altri partner del Comitato  Il Bosco e la Duna  abbiamo attivato diverse iniziative per stimolare il ripristino delle strutture l’accesso all’Acropoli la riapertura dell’Antro , la tutela dagli sversamenti illeciti o gli utilizzi impropri della Foresta ma anche pressioni per la vicenda Depuratore. Purtroppo poco si è riuscito  a  fare per il  recupero e la manutenzione costante di quelle belle strutture del quale narravo all’inizio  che negli anni si sono deteriorate e non sono state mai sostituite ed aggiustate.
La Foresta di Cuma assurge a simbolo della disattenzione generale data al sistema parchi locale riflesso di un processo di degenerazione su scala nazionale nato per me almeno 15 anni fa. Intendiamoci la Direzione ed il personale regionale tutto fanno miracoli, per quanto gli è possibile. Lavorano in condizioni davvero pessime  con pochi strumenti e risorse.
I recenti attacchi vandalici che toccano a più riprese la Stazione di Cuma - centro visite della Foresta Regionale - con  i furti dello scorso anno ed il puro atto di vandalismo di questo Venerdì , un ‘azione di evidente stampo camorristico nata , guarda caso, a pochi giorni dal lancio dal tanto desiderato Cuma Express, un evento evidentemente fastidioso per chi non vuole uno sviluppo sano del territorio, sono segnali chiari della necessità di dedicare una maggiore attenzione per questo luogo "simbolo", porzione importante del Parco Regionale, dove chi viene può celebrare ogni volta la nascita dell’occidente e del Mito stesso per come lo conosciamo .
L’1 luglio parte finalmente il Cuma Express, se ne parlava  da due anni dopo un labile tentativo di ripristino della vecchia linea circuflegrea di 3 anni fa. Ora invece il treno di nuova generazione segue l’itinerario costiero della Cumana  incrociando più siti archeologici  del Parco Archeologico dei Campi Flegrei visitabili con un biglietto integrato a quello a/r . La nuova direzione del  Parco Archeologico dei Campi Flegrei che fa capo al Dott Giuierini ,l’EAV e la direzione stessa della Foresta Regionale hanno investito molto in questa bella iniziativa. Il ripristino della stazione che nonostante il vile attacco subito   l’1 sarà in ottime condizioni (come attendevamo da qualche anno ) chiaramente come Gente Green e Lo sguardo che Trasforma  non demordiamo e continueremo a sostenere e curare anche noi questo splendido  luogo.


Guido Liotti
Ufficio di Presidenza Gente Green 

venerdì 8 giugno 2018

“In viaggio con mia figlia” parte dalla Campania: coinvolta Gente Green

Al via il 10 giugno dalla Campania e da Napoli “In viaggio con mia figlia”, il nuovo programma di Syusy Blady in onda da domenica alle 10.50 su Rete4, che racconta itinerari di viaggio a basso impatto ambientale in Italia, percorsi insieme alla figliaZoe Roversi Giusti, ormai ventenne, laureata in antropologia e specializzanda in women studies.
Nella puntata di domenica coinvolta l'Associazione Gente Green con il suo portavoce Carmine Maturo che accoglie Syusi Bkadi e sua figlia Zoe sulle scale della Pedamentina. Un'occasione straordinaria - afferma Carmine Maturo, per proporre la visita sostenibile della città e rilanciare, ancora una volta, la bellezza delle scale di Napoli per un vasto pubblico nazionale.
Le 6 puntate da 25’ di Syusy Blady e sua figlia Zoe Roversi Giusti racconteranno itinerari alternativi e tematici in Italia all’insegna del #movedifferent.
In Campania, nei luoghi del mito sarà presente anche Guido Liotti esponente di Gente Green impegnato da sempre nella valorizzazione della foresta di Cuma, si continuerà sulle tracce del divino femminile tra Capua, Caserta e Pagani, passando da unasocial street nel cuore di Napoli