mercoledì 17 aprile 2019

Chi è il lupo cattivo che ci deve fare davvero paura?

Una riflessione sulla folle circolare del Viminale


La strategia comunicativa del Viminale sembra molto chiara, non si vergognano affatto di riportare l’Italia tutta in un neo medioevo 4.0 intriso di tutte le suggestioni errate che quell’interessante epoca si porta dietro attraverso il filtro delle narrazioni neo gotico/fantasy.  
Il ministro si sente trionfare nel ruolo dello Sceriffo di Nottingham e personaggi affini o in quello dei peggiori cavalieri neri e di altri sovrani tiranni. 

E certo non poteva mancare in questa narrazione la creatura che è il vero capro espiatorio di quell’immaginario di contrasto tra potere e natura... il lupo.

La potenza di questa narra
zione nera, a mio avviso,  prende anche il sopravvento rispetto a ragioni piu banali legate al raccimolare un poco di consenso tra cartegorie di cacciatori ed appasionati delle armi molto vicini alla Lega.
Una interessante evocazione sul quale giocare e prendere non due, ma ben tre piccioni con una fava, rimarcando anche una distanza dal Ministro Sergio Costa su di un tema fortemente simbolico per gli ambientalisti  “da salotto” come gli piace tanto definirci.

Consentitemi un personale salto nel passato.
Avevo cinque anni all’inzio degli anni ‘70 quando a Pescasseroli i miei genitori mi trascinavano ad aiutare il mitico Franco Tassi nella sistemazione del primo nucleo del centro visite  del Parco Nazionale D’Abruzzo da lui presieduto. 
Il centro visite che ospitava anche fauna locale malata, ferita e in transizione per reinseriementi in natura, orsi, lupi, poiane, acquile reali ecc.  
Il mio sguardo bambino si innamorò a quel tempo dell’adesivo del Panda del WWF che vedevo per la prima volta, un vero è proprio imprinting che ha caretterizzato tutta la mia vita. 
Ma affianco a quell’adesivo in quegli anni ne viaggiava un altro, quello della grande campagna educativa per la salvaguardia del Lupo “Operazione San Francesco”...grazie anche a quest’operazione il lupo delle fiabe, il simbolo di tutte le nostre paure contro il selvatico per me ha sempre rappresentato un incontro positivo con il selvatico, un amimale fiero rispettoso del suo branco ed estremamante elegante…. niente a che vedere con Ezechiele Lupo ed il lupo di cappucetto rosso. 
Partita nel 1970 Operazione San Francesco nasce per salvare il lupo da un'estinzione certa (all'epoca i lupi presenti erano circa un centinaio) cercando di favorire la coesistenza tra questo grande predatore e gli allevatori. 
L'operazione ebbe uno straordinario successo, tanto che oggi la popolazione del lupo in Italia conta circa 1600 esemplari, distribuiti principalmente nella zona appenninica.

Comunque tornando ai fatti di questi giorni l’indicazione del Viminale con tutte le correzioni di tiro seguite in questi giorni “si abattono?...non si può, si catturano solo ...”  è nata solo per favorire quella narrazione del quale parlavamo prima rischia di far pedere solo altro tempo per l’applicazione del Piano Lupo  è questo l’aspetto più grave di queste tenzoni vergognose.

Ed a tal proposito preferisco riportare le posizoni di WWF e Legambiente.

Per il WWF “Non c'è alcun allarme lupo". "A dirlo – sono gli  esperti del Large Carnivore Initiative for Europe della Iucn che hanno redatto i criteri scientifici per classificare gli eventuali lupi problematici: sulla base di questi criteri, nessuna delle situazioni finora registrate in Italia è motivo di allarme. La notizia che il ministero dell'Interno avrebbe inviato ai prefetti di Trento e Bolzano e al presidente della Valle D'Aosta una circolare in cui si apre agli abbattimenti dei lupi, se confermata, sarebbe un attacco gratuito ed ingiustificato ad una specie fondamentale per la natura d'Italia".
"Questa circolare sarebbe una scelta ancora più incomprensibile anche alla luce dell'annuncio del nuovo Piano Lupo, che non prevede gli abbattimenti tra le azioni di gestione e che sembra essere arrivato in dirittura d'arrivo. Non vorremmo, quindi, che si trattasse dell'ennesima mossa propagandistica sulle 'pelle del lupo', visto che il numero di lupi e dei danni legati alla loro gestione in Trentino Alto Adige continua ad essere estremamente limitato (come riportato anche da più fonti giornalistiche 38 in Trentino e 13 in Alto Adige)". "Le specie simbolo della natura e della biodiversità italiana non possono continuare ad essere esposte ai ricatti di quei poteri locali che non vogliono attuare misure di prevenzione opportune, in spregio alle migliaia di allevatori che ogni giorno faticano per rendere possibile una coabitazione pacifica e alla maggioranza degli italiani che si sono espressi per una tutela integrale del lupo", 

Si affianca a tale ragionamento anche Legambiente.  
“La Circolare sugli abbattimenti dei lupi del Ministro degli interni Salvini non ha nessun valore giuridico ne scientifico è  come dicevamo è semplicemente un atto politico contro il suo collega Sergio Costa.  Se vogliamo pare di cose serie facciamolo valorizzando, ad esempio, le buone pratiche messe in atto in questi anni per ridurre le predazioni e gestire i conflitti con gli allevatori come si fa da anni in alcuni Parchi appenninici che hanno applicato la strategia Wolfnet e la Carta di Sulmona, non a caso citata come esperienza da seguire anche nel Piano di gestione e conservazione del Lupo adottato dal Ministero dell'Ambiente.  Quello che non serve sono le #fakenews e le azioni da estremisti come queste inutili Circolari emanate per fare propaganda politica e alimentare odio contro il lupo, una animale che nei secoli é  stato braccato e cacciato ma mai sconfitto.”

Credo che  sia chiaro per tutti, in questa brutta favola che stiamo vivendo dal 4 marzo del 2018, chi sia davvero il Lupo cattivo del quale aver davvero paura. Ma una paura da riconoscere un istante. Giusto il tempo per metterlo rapidamente nel sacco... tutti insieme come fossimo i tre porcellini.

Guido Liotti
Ufficio di Presidenza
Gente Green/Green Italia Campania


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