sabato 29 settembre 2018

Salviamo Le Fontane di Napoli

«E tutte le fontane di Napoli sono lagrime», diceva Matilde Serao nelle sue leggende napoletane. Ancora oggi, le fontane monumentali di Napoli piangono, o meglio,
alcune non "piangono più" perché il loro flusso d'acqua si è fermato ed è stato sostituito dall'incuria e dall'abbandono.
Sono più di dieci anni che le fontane di Napoli sono prive di cura e manutenzione. È questo il messaggio che, in occasione di Puliamo Il Mondo al quartiere Forcella, abbiamo voluto lanciare con Legambiente Parco Letterario Vesuvio, le associazioni del territorio e l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Napoli, ripulendo la Fontana della Scapigliata che si trova in Via Egiziaca a Forcella.
La Fontana, costruita tra il 1539 e il 1541 per volere del Viceré don Pedro di Toledo e progettata da Giovanni Merliano da Nola, inizialmente era molto ricca d’acqua tanto che veniva usata anche per alimentare due mulini della vicina Santa Casa dell’Annunziata, e per rifornire gli abitanti della zona. I bordi della vasca, invece, erano volutamente alti e robusti per permettere alle massaie di lavarvi i panni.
L'appello è: "Salviamo le Fontane di Napoli"


Carmine Maturo
Giornalista Pubblicista
Co-portavoce di Gente Green

venerdì 28 settembre 2018

Un Piano per il verde di Napoli: La proposta di Gente Green

Napoli ha urgente bisogno di un Piano del verde, propedeutico alla redazione di un  Piano industriale, documento esecutivo che interpreterà la risorsa arborea cittadina e metropolitana come una grande risorsa economica territoriale.

Una infrastruttura per la città, per la salute dei cittadini e per la qualità della vita; un'opportunità  per esaltarne la Bellezza, per riqualificare il paesaggio, per ridurre le temperature nei mesi estivi, per contrastare le bombe di calore, per ridurre i livelli delle polveri sottili; per generare iniziative associative e imprenditoriali, lavoro stabile e di qualità.
Tutto ciò potrà essere a costo zero per l'Amministrazione cittadina e metropolitana e per le Comunità.
Proviamo a tracciarne gli elementi essenziali.





L' Azione portante

L'idea strategica, nonché slogan per la comunicazione, sarà:
Piantiamola! Una visione green per la città del terzo millennio.

Si tratta di lanciare un Grande progetto per dotare la città di un importante stock di verde urbano che integri l'esistente. Un Progetto capace di fornire una grande quantità di ossigeno alla nuova città.
Per far questo, andando anche oltre la legge Rutelli, si punta a porre a dimora, in attuazione di un sistema di progetti qualificati e integrati, un'essenza arborea o arbustiva per ogni cittadino della città di Napoli.  
Un imponente Piano per la corretta messa a dimora e per la migliore gestione nel tempo di circa un milione di nuove essenze arboree e/o arbustive per la città di Napoli e di oltre due milioni e mezzo di esemplari per la città Metropolitana. 
Per ossigenare e per esaltare il paesaggio della “Baia di Napoli” rigenerando e restaurando paesaggisticamente la soffocata cintura rurale degli antichi casali agricoli.   

Il progetto di Piano, da presentarsi nell'ambito di un Progetto europeo, ad esempio un LIFE Natura, sarà redatto sulla base delle Linee guida per il verde urbano già redatte dal Coordinamento per il verde di Napoli e fatte proprie dall’ Amministrazione comunale anche sulla scorta di questo Documento integrativo.

Il primo Documento ha tracciato le linee del COSA  fare.
Questo contributo si pone il problema del COME fare dal punto di vista tecnico, partecipativo, finanziario e gestionale.

La Procedura
I Documenti di riferimento saranno:
- Censimento del verde della Città di Napoli
- Per un Piano del verde    - Normativa tecnica, Finanziaria e Gestionale
Documento di Orientamento Strategico (DOS)

Progettazione del Piano del verde  
Fonti finanziarie:  Bilancio comunale; progetto LIFE

Piantagione
Finanziamenti:
Crowdfunding. Raccolta diretta fondi presso la cittadinanza (con banchetti sul tema): Un albero per ogni cittadino.
Programma Life. Fondi comunitari.
Bilancio comune di Napoli.
Fondi POR 2020 Obiettivo specifico.



Piano di gestione:     progetto LIFE
Idea strategica:
Punto Linea Superficie

La Forma del Piano del verde dovrà costituire l'ossatura della rete ecologica cittadina.
Potrebbe essere riassunta con l'immagine suggerita dal celebre motto di Kandinsky: 
“Punto, linea, superficie”.
Per punto si intenderà il progetto del verde per una piazza, per il giardino di un edificio pubblico,  per il verde attrezzato di quartiere, per un edificio scolastico, la messa a dimora di un esemplare isolato di grandi dimensioni etc, etc.
Per superficie si intenderanno i grandi accorpamenti di verde dei Parchi e dei Giardini urbani, dell'Orto Botanico, della vigna San Martino, del parco Virgiliano. Il verde di terzo paesaggio delle grandi aree dismesse che già così come sono oggi possono essere intese come Parchi avendo la Natura già di fatto reinsediato l'area con essenze autoctone, coerenti, robuste e anche economiche nella gestione dei declivi collinari (si fa riferimento, ad esempio, a una grande parte di Bagnoli o ai grandi isolati ex industriali di Napoli est).
Per linea, si intendono i grandi viali urbani, i giardini lineari, i costoni tufacei a forte declivio, le scale, le piste ciclabili... insomma, tutti gli elementi  lineari di interconnessione urbana.
È l'insieme di tutti questi elementi che andrà a rafforzare lo specifico carattere della parte urbana e a raccordare le singole aree, i punti e le superfici,  armonizzando, per far diventare il tutto un sistema, i tantissimi interventi anche quelli micro dei singoli cittadini.

Sarà un vero Piano del verde, valido da un punto di vista naturalistico, ecologico, igienico e paesaggistico.
Sarà l'insieme di queste parti che, andando a incidere sui diversi quartieri che concorrono a formare la città, garantirà la quota di ossigeno, mitigherà i rumori creando barriere fono assorbenti naturali, abbasserà la quantità di polveri sottili prodotte dalla metropoli.

Il Progetto

Il Progetto sarà fortemente partecipato.

Particolare cura dovrà essere investita, nella fase di Progetto, nella coerenza col carattere della singola parte urbana interessata e dei nodi di interconnessione; nella giusta e appropriata scelta delle essenze, della composizione dei viali e dei giardini con l'attenta  alternanza di essenze spoglianti e sempreverdi nonché di essenze colorate che attecchiscono e fioriscono naturalmente nella città di Napoli.

Nella sistemazione degli elementi di arredo dei Parchi e dei Giardini si terrà conto della Normativa tecnica per i parchi e i giardini della città. 


Il disegno di PIANO

Il Piano, con e l'enorme quantità di essenze arboree piantate nel centro storico e nella nuova città metropolitana secondo un progetto ben definito paesaggisticamente, architettonicamente, da un punto di vista agronomico e sanitario etc. etc, costituirà il grande disegno fondativo della città metropolitana.
Una griglia verde, una Rete ecologica da sovrapporre alla struttura urbana novecentesca. 
Un Sistema di segni di particolare importanza per la nuova città metropoli della baia di Napoli e per il sistema dei Casali. 
Un sistema forte e complesso paragonabile all'impianto delle città di fondazione, al tracciamento degli isolati, al disegno delle mura, del sistema degli edifici pubblici.
Sarà il sovrapporre alla città del XX secolo la rete ecologica e paesaggistica del terzo millennio, il sistema di alberature e di edifici della smart city del 2030. 
Punti, linee, superfici verdi trasformeranno la città. 

Il modello urbano a cui fare riferimento può essere ricondotto al sistema di edifici, allineamenti e parchi che ideò Ferdinando Fuga per restituire il nuovo paesaggio alla città-capitale illuminista di re Carlo III: l'Albergo dei Poveri, i Granili, il Cimitero delle 366 fosse, il Ponte della Maddalena, il riallineamento di via Nuova Poggioreale, il nuovo grande molo nel Porto con la grande lanterna (ora  molo san Vincenzo) etc, etc.

Il ruolo delle aree agricole metropolitane.
Le aree agricole della città metropolitana rappresentano già da oggi, a detta dell'agronomo Antonio Di Gennaro, più del 60% della produzione agricola della Campania. Una realtà produttiva di grande valore.
E quindi forniscono sicuramente un importante apporto in termini di ossigeno alla città.

L'agricoltura urbana potrebbe estendere enormemente le aree di sua competenza riempiendo i vuoti delle aree dismesse dall'industrializzazione, andando a colonizzare tanti interstizi strappandoli all'abbandono in virtù della solidità del settore maturata negli ultimi anni e della grande domanda proveniente dalla densità abitativa dei tre milioni e mezzo di abitanti della città metropolitana. 
Sviluppando, tra l'altro, importanti Politiche di collaborazione per lo smaltimento dell'organico o per la formazione ambientale dei nuovi cittadini metropolitani attraverso Parchi urbani e Masserie didattiche; o ancora partecipando a forme innovative ed ecosostenibili di svago, di enogastronomia e all'ospitalità alternativa attraverso lo sviluppo di una fitta rete di agriturismi urbani. 
Costituendo importanti Centri agricoli produttivi intorno a produzioni preziose vinicole con i famosi DOC campani o con le produzioni arboree di agrumi e di mele albicocche, pesche di altissima qualità; o ancora recuperando la straordinaria produzione di pomodori San Marzano o cultivar antiche e preziose sviluppate nel settecento nei giardini delle ville e dei palazzi della nobiltà meridionale accentrata nella capitale e conservatesi, perché dimenticate, nei meandri e nelle pieghe degli orti e dei giardini urbani dell'odierna metropoli.
  
La GESTIONE

Il Progetto generale di questo Grande sistema arboreo e agricolo urbano dovrà essere parte integrante di un Grande progetto di gestione da redigere congiuntamente al Piano del Verde e a un piano e a un cronogramma strategico di piantumazione. Ma, soprattutto, e questa è davvero un'innovazione, a un vero e proprio Progetto industriale per la gestione del verde.

Questa enorme quantità di essenze agricole e arboree, infatti, sarà ragione della produzione di tonnellate e tonnellate di legno; ragione prima e alimento per la messa in funzione di un ciclo per la produzione di BIOMETANO e di COMPOST.

Il biometano e il compost

Le potature stagionali di riarmonizzazione e i tagli strategici, lungi dal diventare elementi traumatici per le essenze se gestiti singolarmente, estemporaneamente e scorrettamente, diventeranno così, invece, un normale ciclo di produzione industriale capace di rendere la manutenzione e la gestione del verde urbano e metropolitano totalmente autofinanziata.
La rete ecologica sarà come la rete elettrica e la rete dell'acqua. 
Avrà senso e ragione d'essere la nascita di una Società Pubblica per la gestione del verde urbano e metropolitano così come esiste la Società ABC per l'acqua pubblica napoletana e, perché no, in futuro una Società per la gestione della rete elettrica delle energie rinnovabili urbane.
  
È evidente infatti che il Progetto di Piantumazione della città, con punti, linee e  superfici verdi, dovrà essere sempre misurato rispetto alla sostenibilità e alla convenienza produttiva, parziale e complessiva. Perciò deve essere ben chiaro che la piantumazione non sarà solo un'operazione paesaggistica per la bellezza o la salubrità, ma sarà anche, forse soprattutto, un'operazione economica e finanziaria. 
Si tratta dunque di immaginare, disegnare, creare  e lanciare un'Impresa Pubblica capace di fornire risorse alla città attraverso una gestione moderna e intensiva del verde, sorretta da un Piano industriale capace di controllare in ogni momento il rapporto costi-benefici economico finanziari, senza trascurare tutte le altre componenti ovvero i costi e i benefici per i cittadini e per la città che costituiscono un enorme ritorno indiretto, in termini di salute e di felicità, ancora difficilmente quantizzabile.

Il capitalismo naturale e la gestione industriale virtuosa

L’economia circolare è virtuosa e si basa sull’adeguata conservazione della materia.
La materia naturale nei cicli naturali, produce di per sé “economia circolare”.
Un corretto piano per la gestione virtuosa del verde dovrà avere la capacità di capitalizzare la materia e di svilupparne adeguatamente le potenzialità.
Attraverso impiantistica infrastrutturale pianificata e adeguata all’obiettivo, potrà fondere tanto i processi di digestione anaerobica per la produzione del bio-metano che quelli aerobici per la realizzazione del compost.

Francesco Escalona
Architetto territorialista
Co-responsabile del Comitato scientifico
Green Italia


lunedì 17 settembre 2018

Pi Greco, il nuovo romanzo di Francesco Escalona...Un tè flegreo verso l’ora del tramonto



Ebbi tra le mani il manoscritto del romanzo, il secondo della quadrilogia del tufo, circa un anno e mezzo fa e un incontro dialettico con l’autore,  Francesco Escalona, per un confronto sul testo. Lo lessi tutto d’un fiato, anzi quella scrittura non la lessi solo con gli occhi, la osservai attentamente e la ascoltai: l’editor deve avere “occhio e orecchio prensile”! Sin da subito ne intercettai bellezza, virtù e spessore.  
La scrittura di Francesco Escalona fa arricchire. Ha il grande pregio di essere colta, evocativa, suggestiva, con continui richiami mitologici eppure così fluida. È una scrittura che possiede il senso dell’armonia. Un giallo ammaliante, con tutti gli ingredienti del genere narrativo, ma che riesce a dipanarsi morbido, luminoso e sinuoso. Il rapporto privilegiato, lo scrittore, ce l’ha col territorio e con la profonda conoscenza del contesto. Lo ascolta, lo sente e ne riscopre la sacralità. La sua è una natura depositaria di misteri e verità nascoste in cui si muovono e agiscono, variegati, appassionati e zelanti, i protagonisti del suo romanzo. Una natura in cui i luoghi si tingono delle nuances oscure di un passato arcaico ma, al contempo, sono rivelatori di significati. Per noi ultimogeniti figli di Madre Natura invocare il Genius Loci e il suo significato culturale ed emozionale, in una società così desacralizzata, e provare a disvelarlo, è un’opportunità preziosa, da non perdere.  Ogni luogo ha un’anima e quell’anima ha un nome: Pi Greco.
Presentazione: 18 settembre ore 17:00 "Villa Angrisani" via Faro, Bacoli.



Angela Vitale
Rappresentante Legale Gente Green
curatore editoriale

mercoledì 12 settembre 2018

vico Santa Maria delle Grazie a Toledo: l'insostenibile leggerezza del turismo di massa

No, non c'è stato un blitz dei vigili urbani per mancato pagamento della tassa comunale della pubblicità, e non è stato nemmeno l'Assessorato al decoro urbano che ha voluto ripristinare la bellezza e il fascino di un vicolo dei quartieri spagnoli. Non è stata la Soprintendenza che ha intimato di togliere quella “massa di rifiuti sospesi a forma di cuore” perché deturpava il paesaggio... anche se adesso restano fili appesi che forse non toglierà mai nessuno. È stato lo stesso fautore dell'iniziativa che,  dopo quattro anni, ha detto basta! (speriamo non si lascia convincere dalla massa per riposizionare quelle brutte banderuole di cartone a forma di cuore)
Sì, sto parlando di vico Santa Maria delle Grazie a Toledo, il vicolo diventato per molto tempo il luogo più fotografato di Napoli, attrattore turistico di indubbia qualità, di quel turismo “mordi e fuggi” e soprattutto “sporca e scassa”, come lamenta il titolare del negozietto di fiori ad angolo con via Toledo.
Un'affermazione che sintetizza la questione della pressione del turismo di massa in città.
Una grande inconsapevole “operazione di marketing” che da quattro anni richiamava turisti fino al collasso e fino alla scelta di eliminare definitivamente quello che pericolosamente stava diventando il simbolo di un'identità che attraeva un turismo rumoroso e sporcaccione.
Un grande visionario, il fioraio. Prima addobba il vicolo per catturare i turisti, poi si ravvede e, prima di tutti, con un gesto spontaneo e inconsapevole, si oppone al turismo di massa, quasi a rappresentare il malcontento dei residenti del centro storico della città.
Napoli ha bisogno di turismo, ma di un turismo responsabile e sostenibile, un turismo di qualità che richiami l'attenzione di viaggiatori per le sue bellezze artistiche, archeologiche, architettoniche, paesaggistiche...
Viaggiatori non turisti...
C’è una differenza fondamentale tra il viaggiare e il turismo: il turismo è il frutto dell'idea consumistica di visitare e conoscere un posto, un'idea generata da un’industria multi- miliardaria -come affermò il giornalista del National Geographic Andrew Evans alla conferenza TEDx di Vienna di qualche anno fa -  che vende il viaggio, il suo percorso, la sua esperienza, e soprattutto la destinazione, come una merce.
Il viaggio, il vero viaggiare, è quando ti incammini con amore su un sentiero aperto, accettando e auspicando nuovi incontri e nuove culture senza paura di confronto e soprattutto senza paura della diversità. In questo modo qualsiasi cosa ti verrà incontro non sarà un “mordi e fuggi”, ma un'occasione per migliorarsi e migliorare il territorio del posto che si visita.
Per attirare viaggiatori e, contemporaneamente, creare qualità della vita a Napoli, la città ha bisogno di un “piano per la qualità della vita”, cioè la realizzazione e l'attuazione di un piano urbano della mobilità sostenibile, un piano per il verde urbano, un piano per il commercio che eviti che Napoli città d'arte si trasformi in un “mercato di ristoranti e take away".

Carmine Maturo
co-portavoce Gente Green

mercoledì 5 settembre 2018

Giornata Mondiale del Qi Gong, “World Health Qi Gong Day

Sabato 8 settembre alle ore 11.00 al Real Bosco di Capodimonte, nell'ambito degli “Incontri con la Natura” promossi dall'Associazione Gente Green, si celebrerà la Giornata Mondiale del Qi Gong, “World Health Qi Gong Day” è indetto dalla IHQF-International Health Qi Gong Federation.
Nei 5 Continenti, ogni anno, Maestri, Istruttori e allievi, si riunisco in piazze, giardini e spazi di ogni genere, per divulgare questa preziosissima Arte.

La tappa napoletana, che ha lo scopo di avvicinare i cittadini alla pratica del Qi Gong, suggerimento, che mira a migliorare e potenziare il loro stato di salute e benessere, è organizzata dall'Associazione e dalla Ssd IWKA - Napoli
(Accademia Italiana di Arti Marziali Cinesi Tradizionali / Kung Fu / Sandà / Taiji Quan / Qi Gong) in collaborazione di Gente Green.
L'appuntamento gratuito è alle ore 11.00 nelle praterie in una zona adiacente il Cellaio.
La partecipazione è gratuita info 
carmine@carminematuro.info