lunedì 20 maggio 2019

Emergenza climatica - lettera aperta al Sindaco de Magistris


Gentile Sindaco
Gli eventi atmosferici sempre più estremi che si stanno verificando negli ultimi anni dimostrano ormai che i temuti cambiamenti climatici, come denunciato dalle Commissioni dell’Onu e dalla totalità del mondo scientifico, non sono più solo profezie ma fatti reali.

Rispetto al punto di non ritorno mancano pochi anni e pertanto è necessario agire con immediatezza per cercare di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e bloccare le cause che lo producono.
Gran parte della comunità internazionale, anche dietro le coraggiose denunce di Greta Thunberg, ha preso consapevolezza di questa drammatica situazione e chiede ai propri governanti di “agire”, come ad esempio in Francia dove sono state raccolte milioni di firme per denunciare l’inazione del governo francese.
Altri paesi, come la Gran Bretagna e l’Irlanda, hanno dichiarato l’emergenza climatica.
In questo quadro Napoli e la sua area metropolitana (tra le maggiori d’Europa) sono nello stesso tempo vittime di quello che sta avvenendo a causa del riscaldamento globale e, nella loro quota parte, responsabili delle cause che producono il fenomeno.
Gentile Sindaco, abbiamo solo 12 anni per invertire la rotta o meglio per rallentare il mutamento climatico, ma c'è un Governo sordo, per questo crediamo che siano le amministrazioni locali a dover rispondere, dal basso, alle istanze delle giovani generazioni.
Bisogna immediatamente mettere in campo azioni per la mitigazione degli effetti e per adattarci ad un clima sempre più ostile che rischia di trasformare le future generazioni italiane in profughi ambientali. 
Per tale motivo Le chiediamo di attivarsi per dichiarare l’emergenza climatica per il nostro territorio e di individuare azioni e interventi immediati nel breve e nel medio termine, per adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici già in corso e ancor di più per contrastare le cause che incidono sull’emissione di CO2 e quindi sull’incremento delle temperature.
Signor Sindaco, bisogna intervenire in modo nuovo sulla città, che deve essere ripensata e rigenerata: modificando, per esempio, in modo radicale il sistema di mobilità oggi incentrato sull’auto; togliendo asfalto e cemento, rinaturalizzando quante più aree possibili, che siano in grado di assorbire l'acqua che scende dalle colline e contrastare le bolle di calore estive quando i nostri vecchi e meno vecchi muoiono di solitudine e afa urbana; facendo scelte e piani affinchè il nostro turismo sia veramente sostenibile, riducendo drasticamente sull'inquinamento acustico e atmosferico prodotti da porto ed aereoporto; intraprendendo un dialogo istituzionale con gli enti governativi regionali e nazionali, affinchè si dia concreta attuazione a provvediamenti, su scala regionale e nazionale, volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento.
Signor Sindaco, agiamo ora, prima che davvero sia troppo tardi. Partiamo da Napoli

Carmine Maturo -
Co-portavoce Green Italia
Monica Frassoni Co-presidente Verdi Europei
Eliana Baldo Capolista Europa Verde per il Sud


mercoledì 17 aprile 2019

Chi è il lupo cattivo che ci deve fare davvero paura?

Una riflessione sulla folle circolare del Viminale


La strategia comunicativa del Viminale sembra molto chiara, non si vergognano affatto di riportare l’Italia tutta in un neo medioevo 4.0 intriso di tutte le suggestioni errate che quell’interessante epoca si porta dietro attraverso il filtro delle narrazioni neo gotico/fantasy.  
Il ministro si sente trionfare nel ruolo dello Sceriffo di Nottingham e personaggi affini o in quello dei peggiori cavalieri neri e di altri sovrani tiranni. 

E certo non poteva mancare in questa narrazione la creatura che è il vero capro espiatorio di quell’immaginario di contrasto tra potere e natura... il lupo.

La potenza di questa narra
zione nera, a mio avviso,  prende anche il sopravvento rispetto a ragioni piu banali legate al raccimolare un poco di consenso tra cartegorie di cacciatori ed appasionati delle armi molto vicini alla Lega.
Una interessante evocazione sul quale giocare e prendere non due, ma ben tre piccioni con una fava, rimarcando anche una distanza dal Ministro Sergio Costa su di un tema fortemente simbolico per gli ambientalisti  “da salotto” come gli piace tanto definirci.

Consentitemi un personale salto nel passato.
Avevo cinque anni all’inzio degli anni ‘70 quando a Pescasseroli i miei genitori mi trascinavano ad aiutare il mitico Franco Tassi nella sistemazione del primo nucleo del centro visite  del Parco Nazionale D’Abruzzo da lui presieduto. 
Il centro visite che ospitava anche fauna locale malata, ferita e in transizione per reinseriementi in natura, orsi, lupi, poiane, acquile reali ecc.  
Il mio sguardo bambino si innamorò a quel tempo dell’adesivo del Panda del WWF che vedevo per la prima volta, un vero è proprio imprinting che ha caretterizzato tutta la mia vita. 
Ma affianco a quell’adesivo in quegli anni ne viaggiava un altro, quello della grande campagna educativa per la salvaguardia del Lupo “Operazione San Francesco”...grazie anche a quest’operazione il lupo delle fiabe, il simbolo di tutte le nostre paure contro il selvatico per me ha sempre rappresentato un incontro positivo con il selvatico, un amimale fiero rispettoso del suo branco ed estremamante elegante…. niente a che vedere con Ezechiele Lupo ed il lupo di cappucetto rosso. 
Partita nel 1970 Operazione San Francesco nasce per salvare il lupo da un'estinzione certa (all'epoca i lupi presenti erano circa un centinaio) cercando di favorire la coesistenza tra questo grande predatore e gli allevatori. 
L'operazione ebbe uno straordinario successo, tanto che oggi la popolazione del lupo in Italia conta circa 1600 esemplari, distribuiti principalmente nella zona appenninica.

Comunque tornando ai fatti di questi giorni l’indicazione del Viminale con tutte le correzioni di tiro seguite in questi giorni “si abattono?...non si può, si catturano solo ...”  è nata solo per favorire quella narrazione del quale parlavamo prima rischia di far pedere solo altro tempo per l’applicazione del Piano Lupo  è questo l’aspetto più grave di queste tenzoni vergognose.

Ed a tal proposito preferisco riportare le posizoni di WWF e Legambiente.

Per il WWF “Non c'è alcun allarme lupo". "A dirlo – sono gli  esperti del Large Carnivore Initiative for Europe della Iucn che hanno redatto i criteri scientifici per classificare gli eventuali lupi problematici: sulla base di questi criteri, nessuna delle situazioni finora registrate in Italia è motivo di allarme. La notizia che il ministero dell'Interno avrebbe inviato ai prefetti di Trento e Bolzano e al presidente della Valle D'Aosta una circolare in cui si apre agli abbattimenti dei lupi, se confermata, sarebbe un attacco gratuito ed ingiustificato ad una specie fondamentale per la natura d'Italia".
"Questa circolare sarebbe una scelta ancora più incomprensibile anche alla luce dell'annuncio del nuovo Piano Lupo, che non prevede gli abbattimenti tra le azioni di gestione e che sembra essere arrivato in dirittura d'arrivo. Non vorremmo, quindi, che si trattasse dell'ennesima mossa propagandistica sulle 'pelle del lupo', visto che il numero di lupi e dei danni legati alla loro gestione in Trentino Alto Adige continua ad essere estremamente limitato (come riportato anche da più fonti giornalistiche 38 in Trentino e 13 in Alto Adige)". "Le specie simbolo della natura e della biodiversità italiana non possono continuare ad essere esposte ai ricatti di quei poteri locali che non vogliono attuare misure di prevenzione opportune, in spregio alle migliaia di allevatori che ogni giorno faticano per rendere possibile una coabitazione pacifica e alla maggioranza degli italiani che si sono espressi per una tutela integrale del lupo", 

Si affianca a tale ragionamento anche Legambiente.  
“La Circolare sugli abbattimenti dei lupi del Ministro degli interni Salvini non ha nessun valore giuridico ne scientifico è  come dicevamo è semplicemente un atto politico contro il suo collega Sergio Costa.  Se vogliamo pare di cose serie facciamolo valorizzando, ad esempio, le buone pratiche messe in atto in questi anni per ridurre le predazioni e gestire i conflitti con gli allevatori come si fa da anni in alcuni Parchi appenninici che hanno applicato la strategia Wolfnet e la Carta di Sulmona, non a caso citata come esperienza da seguire anche nel Piano di gestione e conservazione del Lupo adottato dal Ministero dell'Ambiente.  Quello che non serve sono le #fakenews e le azioni da estremisti come queste inutili Circolari emanate per fare propaganda politica e alimentare odio contro il lupo, una animale che nei secoli é  stato braccato e cacciato ma mai sconfitto.”

Credo che  sia chiaro per tutti, in questa brutta favola che stiamo vivendo dal 4 marzo del 2018, chi sia davvero il Lupo cattivo del quale aver davvero paura. Ma una paura da riconoscere un istante. Giusto il tempo per metterlo rapidamente nel sacco... tutti insieme come fossimo i tre porcellini.

Guido Liotti
Ufficio di Presidenza
Gente Green/Green Italia Campania


Universiadi: Via Partenope sarà riaperta alle auto

Un occasione persa per dimostrare, ancora una volta, che una mobilità diversa è possibile.
La decisione dell’Amministrazione di riaprire via Partenope alle auto, in occasione delle Universiadi, rappresenta la conferma definitiva dell’abbandono di una visione di uno sviluppo innovativo della città e in particolare del modello di mobilità da perseguire.
Alla necessità di prevedere collegamenti veloci per poter consentire agli atleti della Universiadi di raggiungere i luoghi degli eventi dalle navi, si è risposto in modo banale, con la soppressione di provvedimenti consolidati di pedonalizzazione di via Partenope e soprattutto non utilizzando l’evento delle Universiadi come occasione, e non come evento fastidioso, per avviare ulteriori azioni e interventi di riqualificazione urbana.
A tale proposito risulta estremamente significativo il confronto con i provvedimenti che caratterizzarono la fase dell’America’s Cup nel   2012, quando le regate rappresentarono l’occasione per “liberare” dalle auto il lungomare con la pedonalizzazione di via Partenope e via Caracciolo.
Le soluzioni allora individuate dall’assessore Anna Donati furono quelle  di attivare la ZTL del mare per attenuare la pressione veicolare sulla fascia costiera; scelta che, attraverso il corretto utilizzo del trasporto pubblico, i sistemi di bike sharing e di car sharing (vetture Bee),   il potenziamento delle aree di parcheggi di scambio, consentí a centinaia di migliaia di napoletani di assistere agli eventi senza la necessità di utilizzare le auto.
Tra l’altro, probabilmente, il fascino  del lungomarepedonalizzato contribuí a cancellare l’immagine deleteria della Napoli con i rifiuti e i risultati della ZTL del mare si possono considerare come propedeutici del rilancio delturismo a Napoli.
A distanza di appena 7 anni è cambiato tutto e forse, come affermato recentemente da Aldo Masullo, questa decisione conferma l’assoluta mancanza di una visione strategica della città da parte di chi oggi governa a Napoli.
Peccato, ci avevamo creduto tutti
Enzo Russo – Architetto
Comitato Scientifico
Gente Green / Green Italia

venerdì 22 febbraio 2019

Buon Turismo - Bella Città

Due miliardi al giorno. E' questo il fatturato dell'industria turistica, che muove ogni anno un miliardo di persone. Ma a quale prezzo? Chi ci guadagna e chi ci perde? E a Napoli come va?

#DayForFuture è il ciclo di appuntamenti organizzato da Gente Green

Martedí 26 febbraio ore 17:00  a cura di Gente GreenPiazza Vanvitelli 15 Humaniter Napoli


Buon turismo, Bella città
Il Turismo Sostenibile per mitigare i Cambiamenti Climatici e salvaguardare i diritti delle Comunità locali di decidere sui pro e sui contro dell'offerta turistica del loro territorio. 



Saluti
Marina Melogli direttrice Società Umanitaria/Humaniter Napoli
Cristiana Liguori, Co portavoce Gente Green

Intervengono fra gli altri
Nino Daniele
Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli
Dario Minervini 
(OUT Osservatorio Universitario sul Turismo) Università Federico II
Anna Fava
SET – rete di città del Sud d’Europa di fronte alla Turistificazione
Agostino Ingenito
Coordinatore nazionale extralberghiero e vicepresidente nazionale Assoturismo
Valeria Vanella
Comitato No Fly
Gabriella Guida
Associazione Napoletana Beni Culturali

Coordina
Carmine Maturo
Co-Portavoce Gente Green

sabato 9 febbraio 2019

#DayForFuture Napoli: dal 13 Febbraio al 7 Maggio le Giornate per il Futuro Green


Per dire il fare e fermare i cambiamenti climatici Greta Thunberg svedese, treccine bionde, a dicembre scorso è andata a Katowice alla Cop 24 ed è diventata una vera Climate star, un simbolo del movimento green di tutto il mondo.Un giorno a settimana si è seduta sulla gradinata del Parlamento a Stoccolma con un cartello “Skolsterejk for Klimatet”. Poi ha proseguito ogni venerdì, sempre davanti al Parlamento. Greta ha chiesto e continua a chiedere ai Paesi ricchi di ridurre le emissioni di gas serra nel rispetto degli accordi di Parigi. Occorre agire immediatamente per il clima “come se la vostra casa fosse in fiamme. Non voglio il vostro aiuto, non voglio che siate senza speranza. Voglio che andiate in panico per sentire la paura che provo ogni giorno. È il momento di essere chiari: risolvere la crisi climatica è la sfida più grande e complessa che l’umanità abbia mai affrontato”, queste le parole di Greta Thunberg, intervenuta anche al Forum economico mondiale (WEF) tenutosi a Davos tra il 22 e il 25 gennaio.
La protesta di Greta ha suscitato simpatia e adesione in tutto il mondo ed è nato l’Hastag #FridayForFuture. A Napoli, l’Associazione Gente Green, nata per coinvolgere i cittadini attivi con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito politico i temi dell’Ecologia, della Giustizia Sociale e della qualità della vita e incidere sulle scelte dei decisori, intende raccogliere l’esempio di Greta dedicando giornate di studio e di partecipazione intorno a temi dell’ecologia che direttamente o indirettamente incidono sui cambiamenti climatici, e organizzando le Giornate per il Futuro con l’Hastag #DayForFuture.
Ecco gli appuntamenti: 
13 febbraio “Un piano del verde per contrastare i cambiamenti climatici nella città metropolitana di Napoli” Casa Museo Via Salvator Rosa, 315 Napoli

26 febbraio “Buon turismo, bella città: Il turismo sostenibile e responsabile per mitigare i cambiamenti climatici e salvaguardare il diritto delle comunità locali di decidere sui pro e sui contro dell'offerta turistica del loro territorio
Società Umanitaria – Fondazione Humaniter – Piazza Vanvitelli, 15 Napoli

6 marzo “Una visione sostenibile e partecipativa per Napoli metropolitana” La Terra degli Aranci – Piazzetta S. Stefano, 7
26 marzo “Modello di mobilità e cambiamenti climatici” Società Umanitaria – Fondazione Humaniter – Piazza Vanvitelli, 15 Napoli
11 aprile “I principi dell’economia circolare per un rilancio della città” Palazzo Venezia – Via Benedetto Croce (da Confermare)
17 aprile “Clima sano in corpore sano: un circolo virtuoso. La Terra degli Aranci – Piazzetta S. Stefano,
7 maggio “Migranti climatici e riscaldamento globale”.


       
         Carmine Maturo 
    Giornalista Pubblicista
Co-portavoce di Gente Green



lunedì 28 gennaio 2019

Europee - Dieci donne che fanno l'Europa

Venerdì 1 febbraio Spazio Guida presso la Guida Editori via Bisignano, 11  presentazione del libro "Europee - Dieci donne che fanno l'Europa"

in cui dieci italiane a Bruxelles raccontano la loro esperienza professionale e mettono al banco di prova l’euroscetticismo.

Bruxelles – Dieci donne di alto profilo umano e professionale, dieci italiane a Bruxelles, che vi si trovano per svolgere attività legate all’idea del sogno comunitario dell’Unione europea. Sono le protagoniste del libro Europee, dieci donne che fanno l’Europa (Textus Edizioni), in cui ognuna di esse racconta la propria esperienza.
Un libro che si contrappone agli eurodisfattisti che, con una propaganda che mira a distruggere l’idea di integrazione, prendono sempre più campo in Europa. Un libro che parla di quella fetta di mondo rappresentato da donne poliglotte, cosmopolite e determinate che si occupano quotidianamente di uguaglianza, immigrazione, ambiente, media, con spirito combattivo e pragmatico.
Silvia Bartolini, Antonia Battaglia, Giovannella D’Andrea, Monica Frassoni, Annalisa Gadaleta, Isabella Lenarduzzi, Marina Marchetti, Elly Schlein, Daniela Vincenti, Francesca Venturi: questi i nomi delle penne che mettono nero su bianco le loro testimonianze, nel tentativo di scongiurare la superficialità e genericità delle contestazioni in merito al progetto europeo.
“Il mio entusiasmo per questa opera collettiva e per le sue magnifiche autrici non è un peloso atto di piaggeria maschilista nei confronti di donne colte, impegnate, autorevoli e indipendenti, ma una constatazione che il loro essere convinte sostenitrici dell’Europa, come imprescindibile prospettiva della democrazia di ciascuno dei nostri paesi, non si fonda su un’adesione acritica o su un facile entusiasmo bensì, al contrario, sull’attraversamento consapevole di tutti i disincanti, le delusioni, i fallimenti, i mediocri compromessi, i limiti burocratici che tuttavia non possono distruggere le conquiste, i valori e le realizzazioni, le inedite possibilità”, scrive nella prefazione l’artista Moni Ovadia.
Il libro sarà presentato a Napoli, nell'ambito del ciclo di appuntamenti "Napoli Città della Conversazione", a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, il prossimo 1 febbraio alle ore 18:00 presso Spazio Guida presso la Guida Editori via Bisignano, 11
interverranno le autrici
Giovannella D’Andrea, Monica Frassoni, Isabella Lenarduzzi
dialogheranno con le autrici Stella Cervasiogiornalista

Carmine Maturoportavoce Gente Green

letture dal volume Stefania de Francesco Cristiana Liguori

mercoledì 19 dicembre 2018

Nasce a Napoli Alleanza Civica Ecologista


A seguito del deludente esito di COP24 di Katowice, noi Cittadine e cittadini con diverse – o con nessuna – esperienze politiche alle spalle ci siamo incontrati ed abbiamo stretto un Alleanza.
A unirci non sono le convinzioni del passato ma una stessa idea di futuro che finora in Italia non ha trovato spazio nella politica e nella cultura ma che in Europa è già fatta propria da tanti  movimenti, a questa Alleanza abbiamo dato il nome di Alleanza Civica Ambientalista 



Noi cittadini del XXI secolo, chiamati a raccolta a Napoli dall'Associazione Gente Green,
consapevoli dei Cambiamenti Climatici e delle drammatiche conseguenze per l'umanità tutta, consci che il riscaldamento globale è dovuto ad un’eccessiva concentrazione della CO2 e degli altri gas presenti nell’atmosfera a causa di emissioni non più solo di origine naturale ma anche antropica, convinti che la causa dei cambiamenti climatici sia l’accumulo di gas serra in atmosfera, prodotti dalla combustione delle fonti fossili di energia e dall'abbandono e dal cattivo uso del suolo, intendiamo costruire un'Alleanza civica ed Ecologista con l'obiettivo di creare una forza capace di informare i cittadini e condizionare positivamente le scelte dei decisori locali.
Siamo ulteriormente convinti che le città siano le principali fonti di emissioni di gas-serra e la causa prioritaria dei cambiamenti climatici con forti consumi energetici e grandi emissioni di CO2.
Pertanto, per affrontare i cambiamenti climatici, è necessario, contemporaneamente alle azioni globali, rendere le città sostenibili e vivibili.
Nella consapevolezza che se non si interviene con azioni immediate, pensando globalmente e agendo localmente, non si potrà conseguire un risultato positivo, ci impegnamo ad agire attraverso azioni concrete, vertenze territoriali ed iniziative con gruppi di studio su tematiche cittadine collegate ai cambiamenti climatici, come, ad esempio il Verde Urbano, Energia, Mobilità, Turismo e sviluppo sostenibile, rifiuti, città metropolitana.

Primi firmatari

Carmine Maturo, esperto in turismo sostenibile - Cristiana Liguori, Attrice/Regista - Angela Vitale, insegnate - Francesco Escalona - Architetto Paesaggista, scrittore -Maria Lionelli, imprenditrice - Enzo Russo Architetto Mobility Manager - Guido Liotti, esperto in processi partecipativi -Antimo De Martino, Architetto e advaisor su ambiente e sostenibilità - Antonio Acocella,  imprenditore dello spettacolo Donatella Bozza, Architetto- Beni Trezza,  Avvocato ambientalista - Maurizio Frassinet, Zoologo, Esperto di Aree Naturali Protette - Flavia Ripici esperta in comunicazione non verbale - Amalia Scielzo, Architetto - Cristina di Stasio, Imprenditrice/Innovatrice - Nicola Cotugno, Architetto Frine Carotenuto, Architetto - Paola Staffieri, Architetto - Guido Caridei, Ingegnere ambientale, blogger - Antonio Daniele, ingegnere - Angela Ansalone pediatra - Cristina Canoro, project manager presso centro sub Campi Flegrei - Rosalba Iodice, Architetto esperta in progettazione urbana - Antonio Lucisano - imprenditore, esperto in alimentazione - Gabriella Guida, Sorico dell'Arte - Lorella Starita, Storico dell'Arte -  Giancarlo Nobile Antropologo - Roberto Sola, imprenditore - Teresa Tolentino,  Editrice d'arte - Titti Vollero funzionaria - Martin Devrient, architetto  artista - Sergio Frattini vicepresidente associazione "Bici per la citta' Frattamaggiore - Gabriella Camera, architetto - Olimpia De Simone Associazione " La citta' Armonica" - Giovanna Lauro, architetto - Titti Tidone, Mamme Antismog - Stefania Salvetti Architetto - Valeria Vanella Architetto - Alessia Fresca impiegata - Fabrizia Elena Fresca, Avvocato - Emiliano Di Napoli, Avvocato - Mariella Fabbris, attrice , autrice, ricercatrice - Maria Cerovaz, Architetto, Pio Russo, Architetto - Marco Borrelli, Architetto Ricercatore Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Nino Luciano, Imprenditore - Checca Villani, traduttrice Tribunale di Napoli - Federico Liotti già dirigente alfa romeo in pensione - Luciana Panetta avvocato


E' possibile aderire al documento e alle conseguenti attività inviando una  e-mail associazione@gentegreen.info oppure lasciando un commento nella pagina.  

mercoledì 17 ottobre 2018

Comincia la mobilitazione comune: a Bruxelles incontro Verdi Europei con forze politiche e associative italiane

Nel contesto dei successi ottenuti in Baviera, Belgio e Lussemburgo dagli ecologisti, si è svolto a Bruxelles un incontro con alcuni esponenti di forze politiche e associative civiche, progressiste ed ecologiste su invito dei Verdi Europei, che ha rappresentato una tappa di un dialogo iniziato qualche mese fa in Italia. 

Il confronto è stato incentrato sui temi dell’ecologismo politico, dalla lotta ai cambiamenti climatici al Green New Deal, su un’Europa forte, ma profondamente riformata nelle politiche e nel funzionamento, su una difesa intransigente dei valori di democrazia ed eguaglianza, sulla partecipazione delle donne e sul rifiuto di tutti i nazionalismi. Questa è anche stata l’occasione per discutere del contesto europeo e delle priorità che caratterizzeranno la campagna elettorale dei Verdi Europei per le elezioni del maggio prossimo, che si annunciano particolarmente importanti.

Sulla base di obiettivi e valori comuni, si è concordato di avviare una mobilitazione, aperta a chiunque condivida queste idee, su iniziative popolari europee per la transizione ecologica, per ridurre il riscaldamento globale e per il rafforzamento dei diritti civili e politici in Europa e su iniziative pubbliche comuni in Italia nelle prossime settimane, per portare nella politica italiana una comune visione federalista europea, femminista ed ecologista.


Monica Frassoni, Mar Garcia e Gwendoline Delbos-Corfield (Partito Verde Europeo), Marco Affronte, Ska Keller, Philippe Lamberts, Bas Eickhout, Judith Sargentini, Bodil Valero, Ernest Urtasun, Vula Tsetsi (Verdi/ALE),  Angelo Bonelli e Luana Zanella (Federazione dei Verdi), Beatrice Brignone e Annalisa Corrado (Possibile), Marco Furfaro e Diego Blasi (Futura), Carmine Maturo e Roberto Della Seta (Green Italia), Alessio Pascucci e Federica Battafarano (Italia in Comune), Rossella Muroni (deputata ed ex Presidente di Legambiente), Marco Cappato e Marco Perduca.

giovedì 4 ottobre 2018

Gente Green: liberate Domenico Lucano, patrimonio di umanità.

All’alba del due ottobre è stato arrestato un sogno. 
Questo è quanto accaduto a Riace, piccolo paese della Locride, e al suo Sindaco, Domenico Lucano, patrimonio di umanità. Altrove filo spinato ai confini e barriere d’ogni sorta, a Riace, non solo umanità e accoglienza, ma una soluzione reale, concreta. Qui la solidarietà è sostenibile e Lucano ha proposto e realizzato un modello che funziona. È qui che agli uomini è stata restituita la loro dignità di esseri umani. Un arresto che indigna quanti credono in una visione della vita, in un'idea di convivenza e di libertà, che rispetti il diritto, non solo degli immigrati ma di tutti, di vivere una condizione di pace sociale in nome della democrazia e delle libertà civili. Un arresto che apre interrogativi importanti, ora, divenuti un inderogabile obbligo per le coscienze.

Bisogna, ora più che mai, uscire allo scoperto senza ergersi dall'alto del proprio pulpito a censori moralizzanti pontificando sulla legalità. Lucano ha disobbedito, sì, ma il vero reato è confondere l'accoglienza col favoreggiamento. Lucano è un "fuorilegge" perché ci ha messo la faccia, perché ha sostenuto la speranza di uomini disperati, e se la solidarietà umana assurge a fattispecie di reato, ognuno di noi oggi ha l’obbligo di fermarsi e di riflettere. Se la disobbedienza civile è l’unica forma di resistenza per salvaguardare i diritti umani, allora è necessario prendere atto del momento terrificante che sta vivendo la nostra democrazia e con essa le libertà civili del nostro paese. Le leggi esistono e vanno rispettate, esiste però la giustizia, e legalità e giustizia non sono affatto sinonimi.

Non tutto quello che è legale ha a che fare col concetto della giustizia. La giustizia richiede uno sforzo riflessivo importante, richiede un profondo vaglio critico e analitico di cui la legalità non necessita perché è prescrizione legislativa. La giustizia elabora criticamente e questo pensiero critico è funzionale alla ricerca di soluzioni appropriate rispetto al contesto. Ha rispettato forse le regole Oskar Schindler, famoso per aver salvato durante la seconda guerra mondiale circa 1.100 ebrei dallo sterminio? E chi ha lottato contro il fascismo, e oggi l'apologia del fascismo nell'ordinamento giuridico italiano è un reato, in quel momento ha rispettato le regole? Domande provocatorie, sì, forti come uno schiaffo in pieno viso ma necessarie. Riflettiamo su quanto sta accadendo e domandiamoci se è giusto. Interroghiamo i nostri principi etici, i nostri i valori morali. Domandiamoci se non sia il caso di elaborarne di nuovi. Se le leggi non tutelano i deboli, allora bisogna battersi per cambiarle. La legalità senza giustizia è schiavitù, in tal caso la disobbedienza diventa una magnifica virtù.

*A titolo personale e in qualità di Rappresentante Legale dell’associazione ambientalista Gente Green, assieme a tutti i membri  dell’associazione  sosteniamo Domenico Lucano e aderiamo alle manifestazioni in suo supporto.
     
Angela Vitale
Rappresentante Legale Gente Green

sabato 29 settembre 2018

Salviamo Le Fontane di Napoli

«E tutte le fontane di Napoli sono lagrime», diceva Matilde Serao nelle sue leggende napoletane. Ancora oggi, le fontane monumentali di Napoli piangono, o meglio,
alcune non "piangono più" perché il loro flusso d'acqua si è fermato ed è stato sostituito dall'incuria e dall'abbandono.
Sono più di dieci anni che le fontane di Napoli sono prive di cura e manutenzione. È questo il messaggio che, in occasione di Puliamo Il Mondo al quartiere Forcella, abbiamo voluto lanciare con Legambiente Parco Letterario Vesuvio, le associazioni del territorio e l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Napoli, ripulendo la Fontana della Scapigliata che si trova in Via Egiziaca a Forcella.
La Fontana, costruita tra il 1539 e il 1541 per volere del Viceré don Pedro di Toledo e progettata da Giovanni Merliano da Nola, inizialmente era molto ricca d’acqua tanto che veniva usata anche per alimentare due mulini della vicina Santa Casa dell’Annunziata, e per rifornire gli abitanti della zona. I bordi della vasca, invece, erano volutamente alti e robusti per permettere alle massaie di lavarvi i panni.
L'appello è: "Salviamo le Fontane di Napoli"


Carmine Maturo
Giornalista Pubblicista
Co-portavoce di Gente Green

venerdì 28 settembre 2018

Un Piano per il verde di Napoli: La proposta di Gente Green

Napoli ha urgente bisogno di un Piano del verde, propedeutico alla redazione di un  Piano industriale, documento esecutivo che interpreterà la risorsa arborea cittadina e metropolitana come una grande risorsa economica territoriale.

Una infrastruttura per la città, per la salute dei cittadini e per la qualità della vita; un'opportunità  per esaltarne la Bellezza, per riqualificare il paesaggio, per ridurre le temperature nei mesi estivi, per contrastare le bombe di calore, per ridurre i livelli delle polveri sottili; per generare iniziative associative e imprenditoriali, lavoro stabile e di qualità.
Tutto ciò potrà essere a costo zero per l'Amministrazione cittadina e metropolitana e per le Comunità.
Proviamo a tracciarne gli elementi essenziali.





L' Azione portante

L'idea strategica, nonché slogan per la comunicazione, sarà:
Piantiamola! Una visione green per la città del terzo millennio.

Si tratta di lanciare un Grande progetto per dotare la città di un importante stock di verde urbano che integri l'esistente. Un Progetto capace di fornire una grande quantità di ossigeno alla nuova città.
Per far questo, andando anche oltre la legge Rutelli, si punta a porre a dimora, in attuazione di un sistema di progetti qualificati e integrati, un'essenza arborea o arbustiva per ogni cittadino della città di Napoli.  
Un imponente Piano per la corretta messa a dimora e per la migliore gestione nel tempo di circa un milione di nuove essenze arboree e/o arbustive per la città di Napoli e di oltre due milioni e mezzo di esemplari per la città Metropolitana. 
Per ossigenare e per esaltare il paesaggio della “Baia di Napoli” rigenerando e restaurando paesaggisticamente la soffocata cintura rurale degli antichi casali agricoli.   

Il progetto di Piano, da presentarsi nell'ambito di un Progetto europeo, ad esempio un LIFE Natura, sarà redatto sulla base delle Linee guida per il verde urbano già redatte dal Coordinamento per il verde di Napoli e fatte proprie dall’ Amministrazione comunale anche sulla scorta di questo Documento integrativo.

Il primo Documento ha tracciato le linee del COSA  fare.
Questo contributo si pone il problema del COME fare dal punto di vista tecnico, partecipativo, finanziario e gestionale.

La Procedura
I Documenti di riferimento saranno:
- Censimento del verde della Città di Napoli
- Per un Piano del verde    - Normativa tecnica, Finanziaria e Gestionale
Documento di Orientamento Strategico (DOS)

Progettazione del Piano del verde  
Fonti finanziarie:  Bilancio comunale; progetto LIFE

Piantagione
Finanziamenti:
Crowdfunding. Raccolta diretta fondi presso la cittadinanza (con banchetti sul tema): Un albero per ogni cittadino.
Programma Life. Fondi comunitari.
Bilancio comune di Napoli.
Fondi POR 2020 Obiettivo specifico.



Piano di gestione:     progetto LIFE
Idea strategica:
Punto Linea Superficie

La Forma del Piano del verde dovrà costituire l'ossatura della rete ecologica cittadina.
Potrebbe essere riassunta con l'immagine suggerita dal celebre motto di Kandinsky: 
“Punto, linea, superficie”.
Per punto si intenderà il progetto del verde per una piazza, per il giardino di un edificio pubblico,  per il verde attrezzato di quartiere, per un edificio scolastico, la messa a dimora di un esemplare isolato di grandi dimensioni etc, etc.
Per superficie si intenderanno i grandi accorpamenti di verde dei Parchi e dei Giardini urbani, dell'Orto Botanico, della vigna San Martino, del parco Virgiliano. Il verde di terzo paesaggio delle grandi aree dismesse che già così come sono oggi possono essere intese come Parchi avendo la Natura già di fatto reinsediato l'area con essenze autoctone, coerenti, robuste e anche economiche nella gestione dei declivi collinari (si fa riferimento, ad esempio, a una grande parte di Bagnoli o ai grandi isolati ex industriali di Napoli est).
Per linea, si intendono i grandi viali urbani, i giardini lineari, i costoni tufacei a forte declivio, le scale, le piste ciclabili... insomma, tutti gli elementi  lineari di interconnessione urbana.
È l'insieme di tutti questi elementi che andrà a rafforzare lo specifico carattere della parte urbana e a raccordare le singole aree, i punti e le superfici,  armonizzando, per far diventare il tutto un sistema, i tantissimi interventi anche quelli micro dei singoli cittadini.

Sarà un vero Piano del verde, valido da un punto di vista naturalistico, ecologico, igienico e paesaggistico.
Sarà l'insieme di queste parti che, andando a incidere sui diversi quartieri che concorrono a formare la città, garantirà la quota di ossigeno, mitigherà i rumori creando barriere fono assorbenti naturali, abbasserà la quantità di polveri sottili prodotte dalla metropoli.

Il Progetto

Il Progetto sarà fortemente partecipato.

Particolare cura dovrà essere investita, nella fase di Progetto, nella coerenza col carattere della singola parte urbana interessata e dei nodi di interconnessione; nella giusta e appropriata scelta delle essenze, della composizione dei viali e dei giardini con l'attenta  alternanza di essenze spoglianti e sempreverdi nonché di essenze colorate che attecchiscono e fioriscono naturalmente nella città di Napoli.

Nella sistemazione degli elementi di arredo dei Parchi e dei Giardini si terrà conto della Normativa tecnica per i parchi e i giardini della città. 


Il disegno di PIANO

Il Piano, con e l'enorme quantità di essenze arboree piantate nel centro storico e nella nuova città metropolitana secondo un progetto ben definito paesaggisticamente, architettonicamente, da un punto di vista agronomico e sanitario etc. etc, costituirà il grande disegno fondativo della città metropolitana.
Una griglia verde, una Rete ecologica da sovrapporre alla struttura urbana novecentesca. 
Un Sistema di segni di particolare importanza per la nuova città metropoli della baia di Napoli e per il sistema dei Casali. 
Un sistema forte e complesso paragonabile all'impianto delle città di fondazione, al tracciamento degli isolati, al disegno delle mura, del sistema degli edifici pubblici.
Sarà il sovrapporre alla città del XX secolo la rete ecologica e paesaggistica del terzo millennio, il sistema di alberature e di edifici della smart city del 2030. 
Punti, linee, superfici verdi trasformeranno la città. 

Il modello urbano a cui fare riferimento può essere ricondotto al sistema di edifici, allineamenti e parchi che ideò Ferdinando Fuga per restituire il nuovo paesaggio alla città-capitale illuminista di re Carlo III: l'Albergo dei Poveri, i Granili, il Cimitero delle 366 fosse, il Ponte della Maddalena, il riallineamento di via Nuova Poggioreale, il nuovo grande molo nel Porto con la grande lanterna (ora  molo san Vincenzo) etc, etc.

Il ruolo delle aree agricole metropolitane.
Le aree agricole della città metropolitana rappresentano già da oggi, a detta dell'agronomo Antonio Di Gennaro, più del 60% della produzione agricola della Campania. Una realtà produttiva di grande valore.
E quindi forniscono sicuramente un importante apporto in termini di ossigeno alla città.

L'agricoltura urbana potrebbe estendere enormemente le aree di sua competenza riempiendo i vuoti delle aree dismesse dall'industrializzazione, andando a colonizzare tanti interstizi strappandoli all'abbandono in virtù della solidità del settore maturata negli ultimi anni e della grande domanda proveniente dalla densità abitativa dei tre milioni e mezzo di abitanti della città metropolitana. 
Sviluppando, tra l'altro, importanti Politiche di collaborazione per lo smaltimento dell'organico o per la formazione ambientale dei nuovi cittadini metropolitani attraverso Parchi urbani e Masserie didattiche; o ancora partecipando a forme innovative ed ecosostenibili di svago, di enogastronomia e all'ospitalità alternativa attraverso lo sviluppo di una fitta rete di agriturismi urbani. 
Costituendo importanti Centri agricoli produttivi intorno a produzioni preziose vinicole con i famosi DOC campani o con le produzioni arboree di agrumi e di mele albicocche, pesche di altissima qualità; o ancora recuperando la straordinaria produzione di pomodori San Marzano o cultivar antiche e preziose sviluppate nel settecento nei giardini delle ville e dei palazzi della nobiltà meridionale accentrata nella capitale e conservatesi, perché dimenticate, nei meandri e nelle pieghe degli orti e dei giardini urbani dell'odierna metropoli.
  
La GESTIONE

Il Progetto generale di questo Grande sistema arboreo e agricolo urbano dovrà essere parte integrante di un Grande progetto di gestione da redigere congiuntamente al Piano del Verde e a un piano e a un cronogramma strategico di piantumazione. Ma, soprattutto, e questa è davvero un'innovazione, a un vero e proprio Progetto industriale per la gestione del verde.

Questa enorme quantità di essenze agricole e arboree, infatti, sarà ragione della produzione di tonnellate e tonnellate di legno; ragione prima e alimento per la messa in funzione di un ciclo per la produzione di BIOMETANO e di COMPOST.

Il biometano e il compost

Le potature stagionali di riarmonizzazione e i tagli strategici, lungi dal diventare elementi traumatici per le essenze se gestiti singolarmente, estemporaneamente e scorrettamente, diventeranno così, invece, un normale ciclo di produzione industriale capace di rendere la manutenzione e la gestione del verde urbano e metropolitano totalmente autofinanziata.
La rete ecologica sarà come la rete elettrica e la rete dell'acqua. 
Avrà senso e ragione d'essere la nascita di una Società Pubblica per la gestione del verde urbano e metropolitano così come esiste la Società ABC per l'acqua pubblica napoletana e, perché no, in futuro una Società per la gestione della rete elettrica delle energie rinnovabili urbane.
  
È evidente infatti che il Progetto di Piantumazione della città, con punti, linee e  superfici verdi, dovrà essere sempre misurato rispetto alla sostenibilità e alla convenienza produttiva, parziale e complessiva. Perciò deve essere ben chiaro che la piantumazione non sarà solo un'operazione paesaggistica per la bellezza o la salubrità, ma sarà anche, forse soprattutto, un'operazione economica e finanziaria. 
Si tratta dunque di immaginare, disegnare, creare  e lanciare un'Impresa Pubblica capace di fornire risorse alla città attraverso una gestione moderna e intensiva del verde, sorretta da un Piano industriale capace di controllare in ogni momento il rapporto costi-benefici economico finanziari, senza trascurare tutte le altre componenti ovvero i costi e i benefici per i cittadini e per la città che costituiscono un enorme ritorno indiretto, in termini di salute e di felicità, ancora difficilmente quantizzabile.

Il capitalismo naturale e la gestione industriale virtuosa

L’economia circolare è virtuosa e si basa sull’adeguata conservazione della materia.
La materia naturale nei cicli naturali, produce di per sé “economia circolare”.
Un corretto piano per la gestione virtuosa del verde dovrà avere la capacità di capitalizzare la materia e di svilupparne adeguatamente le potenzialità.
Attraverso impiantistica infrastrutturale pianificata e adeguata all’obiettivo, potrà fondere tanto i processi di digestione anaerobica per la produzione del bio-metano che quelli aerobici per la realizzazione del compost.

Francesco Escalona
Architetto territorialista
Co-responsabile del Comitato scientifico
Green Italia


lunedì 17 settembre 2018

Pi Greco, il nuovo romanzo di Francesco Escalona...Un tè flegreo verso l’ora del tramonto



Ebbi tra le mani il manoscritto del romanzo, il secondo della quadrilogia del tufo, circa un anno e mezzo fa e un incontro dialettico con l’autore,  Francesco Escalona, per un confronto sul testo. Lo lessi tutto d’un fiato, anzi quella scrittura non la lessi solo con gli occhi, la osservai attentamente e la ascoltai: l’editor deve avere “occhio e orecchio prensile”! Sin da subito ne intercettai bellezza, virtù e spessore.  
La scrittura di Francesco Escalona fa arricchire. Ha il grande pregio di essere colta, evocativa, suggestiva, con continui richiami mitologici eppure così fluida. È una scrittura che possiede il senso dell’armonia. Un giallo ammaliante, con tutti gli ingredienti del genere narrativo, ma che riesce a dipanarsi morbido, luminoso e sinuoso. Il rapporto privilegiato, lo scrittore, ce l’ha col territorio e con la profonda conoscenza del contesto. Lo ascolta, lo sente e ne riscopre la sacralità. La sua è una natura depositaria di misteri e verità nascoste in cui si muovono e agiscono, variegati, appassionati e zelanti, i protagonisti del suo romanzo. Una natura in cui i luoghi si tingono delle nuances oscure di un passato arcaico ma, al contempo, sono rivelatori di significati. Per noi ultimogeniti figli di Madre Natura invocare il Genius Loci e il suo significato culturale ed emozionale, in una società così desacralizzata, e provare a disvelarlo, è un’opportunità preziosa, da non perdere.  Ogni luogo ha un’anima e quell’anima ha un nome: Pi Greco.
Presentazione: 18 settembre ore 17:00 "Villa Angrisani" via Faro, Bacoli.



Angela Vitale
Rappresentante Legale Gente Green
curatore editoriale

mercoledì 12 settembre 2018

vico Santa Maria delle Grazie a Toledo: l'insostenibile leggerezza del turismo di massa

No, non c'è stato un blitz dei vigili urbani per mancato pagamento della tassa comunale della pubblicità, e non è stato nemmeno l'Assessorato al decoro urbano che ha voluto ripristinare la bellezza e il fascino di un vicolo dei quartieri spagnoli. Non è stata la Soprintendenza che ha intimato di togliere quella “massa di rifiuti sospesi a forma di cuore” perché deturpava il paesaggio... anche se adesso restano fili appesi che forse non toglierà mai nessuno. È stato lo stesso fautore dell'iniziativa che,  dopo quattro anni, ha detto basta! (speriamo non si lascia convincere dalla massa per riposizionare quelle brutte banderuole di cartone a forma di cuore)
Sì, sto parlando di vico Santa Maria delle Grazie a Toledo, il vicolo diventato per molto tempo il luogo più fotografato di Napoli, attrattore turistico di indubbia qualità, di quel turismo “mordi e fuggi” e soprattutto “sporca e scassa”, come lamenta il titolare del negozietto di fiori ad angolo con via Toledo.
Un'affermazione che sintetizza la questione della pressione del turismo di massa in città.
Una grande inconsapevole “operazione di marketing” che da quattro anni richiamava turisti fino al collasso e fino alla scelta di eliminare definitivamente quello che pericolosamente stava diventando il simbolo di un'identità che attraeva un turismo rumoroso e sporcaccione.
Un grande visionario, il fioraio. Prima addobba il vicolo per catturare i turisti, poi si ravvede e, prima di tutti, con un gesto spontaneo e inconsapevole, si oppone al turismo di massa, quasi a rappresentare il malcontento dei residenti del centro storico della città.
Napoli ha bisogno di turismo, ma di un turismo responsabile e sostenibile, un turismo di qualità che richiami l'attenzione di viaggiatori per le sue bellezze artistiche, archeologiche, architettoniche, paesaggistiche...
Viaggiatori non turisti...
C’è una differenza fondamentale tra il viaggiare e il turismo: il turismo è il frutto dell'idea consumistica di visitare e conoscere un posto, un'idea generata da un’industria multi- miliardaria -come affermò il giornalista del National Geographic Andrew Evans alla conferenza TEDx di Vienna di qualche anno fa -  che vende il viaggio, il suo percorso, la sua esperienza, e soprattutto la destinazione, come una merce.
Il viaggio, il vero viaggiare, è quando ti incammini con amore su un sentiero aperto, accettando e auspicando nuovi incontri e nuove culture senza paura di confronto e soprattutto senza paura della diversità. In questo modo qualsiasi cosa ti verrà incontro non sarà un “mordi e fuggi”, ma un'occasione per migliorarsi e migliorare il territorio del posto che si visita.
Per attirare viaggiatori e, contemporaneamente, creare qualità della vita a Napoli, la città ha bisogno di un “piano per la qualità della vita”, cioè la realizzazione e l'attuazione di un piano urbano della mobilità sostenibile, un piano per il verde urbano, un piano per il commercio che eviti che Napoli città d'arte si trasformi in un “mercato di ristoranti e take away".

Carmine Maturo
co-portavoce Gente Green